C’è chi allatta al seno e chi no.
I motivi sono molteplici e, anche se la scelta del latte artificiale sarebbe da rimandare a quando (e se) fosse esaurito quello materno, tutti validi.
Togliamoci subito il dente e vediamo quali sono i 5 svantaggi principali dell’allattamento artificiale:
Niente paura però, il latte artificiale è una validissima alternativa a quello materno e merita conoscerlo un po’ di più.
Il latte formulato, cioè il latte artificiale con aggiunta di ferro, è un’adeguata sostituzione al latte materno nel primo anno di vita del bambino. In commercio, comunque, esistono diversi tipi:
Certamente, quello che NON va utilizzato è il latte vaccino intero che ha un contenuto di nutrienti inadeguato per una dieta equilibrata, non è adatto all’apparato gastrointestinale del bambino, può provocare un forte stress sui reni di un lattante e causare allergie.
Il latte vaccino scremato o magro? NEMMENO.
Contengono insufficienti quantità di grassi, ferro, vitamine ma troppe proteine.
E già che ci siamo neanche latte vaccino in polvere, latte condensato zuccherato, latte di capra, bevande a base di soia, riso, altri cereali o noci.
Appurato che il latte artificiale deve essere adatto al bambino, qual è la giusta quantità nel corso di 24 ore? Varia a seconda dell’età, delle dimensioni, del livello di attività, della velocità del metabolismo, delle condizioni mediche.
I neonati, generalmente, possono essere alimentati anche 8-12 volte in 24 ore.
A 6 mesi, i bambini iniziano a cambiare la propria dipendenza dal latte (materno o artificiale) cercando una dieta mista che comprenderà anche altri alimenti: il consumo di latte tenderà a diminuire. Come per l’allattamento al seno, anche per il latte artificiale vige la regola della richiesta: si sfama il bambino ogni volta che lo richiede.
Il latte artificiale può essere liquido o in polvere.
Il liquido è più comodo perché pronto all’utilizzo e perfettamente sterile.
Basta scaldarlo anche in anticipo, mantenerlo in caldo e somministrarlo.
Una volta aperto può essere conservato in frigorifero per 24/48 ore.
Costa di più del latte in polvere.
Il latte in polvere, dal canto suo, richiede più passaggi per la preparazione che deve avvenire immediatamente prima della poppata per ridurre o eliminare il rischio di contaminazione da parte di batteri.
Il latte che avanza va buttato per evitare la proliferazione di microorganismi dovuta all’unione di latte e saliva del bambino.
Dopo l’uso, biberon e tettarella vanno lavati immediatamente o sterilizzati.
A proposito di biberon e tettarella, molto importante sono la posizione del primo durante l’atto e il foro sulla seconda: il biberon deve essere inclinato adeguatamente in modo che il bambino beva solo latte e non ingurgiti (o ingurgiti il meno possibile) aria. Il foro, deve essere commisurato all’età: mettete il biberon a testa in giù, se le gocce non creano un flusso troppo continuo allora il buco va bene.
Il biberon va scaldato immediatamente prima della poppata, sotto l’acqua corrente tiepida o calda, oppure a bagnomaria in una pentola con acqua calda a fornello spento. Va agitato prima di controllare la temperatura che si testerà spruzzandosi sul polso interno qualche goccia.
Come si sterilizza il biberon? Ci sono tre modi:
Insomma, il mondo del latte artificiale è altrettanto ricco e vario di quello materno.
L’allattamento al seno e al biberon, sono atti diversi ma ugualmente validi.
L’importante è farlo con cura e amore. Ma questo è scontato, no?
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