Esistono delle età che sono più problematiche di altre. L’adolescenza, ad esempio, o quando compi trent’anni e devi cominciare a fare le cose sul serio.
Oppure i cosiddetti “terribili 2 anni”.
Chiunque abbia un figlio più grande, lo sa, e chi ha bambini più piccoli, si prepari: i due anni sono un momento complicato.
È una fase di crescita del tutto normale, una delle tappe evolutive obbligate che conducono all’indipendenza e ad un un’importante presa di coscienza del bambino: scopre di essere un individuo separato dalla madre e di avere personalità e desideri propri.
Il primo modo per asserire questa diversità è dire NO. Avete fatto caso a quanti NO dice un bambino a quell’età? Quasi per tuttto. Afferma la sua libertà, dimostra la sua autonomia. Allo stesso tempo, però, è incerto sul suo nuovo modo di essere e tende a tornare alla relazione esclusiva, a mamma e papà, per riconquistare sicurezza e ripartire alla scoperta del mondo.
Ecco perché i NO simboleggiano anche le paure e le insicurezze.
Le reazioni esagerate e i capricci che caratterizzano i terribili due anni sono una reazione all’idea che non sempre, e non tutto, vada come vorrebbe. I due anni sono un’importante palestra in cui si allena per imparare a gestire la frustrazione e controllare la rabbia: impiegherà quindi del tempo e dobbiamo mostrarci pazienti anche se le crisi e i pianti infiniti mettono alla prova chiunque.
Anche la gelosia nei confronti di fratellini o sorelline appena arrivati è più intensa se il bambino più grande è intorno ai due anni. Quando la differenza di età supera i 4, invece, la competizione tende a ridursi perché esigenze e attività sono diverse. Passare dall’essere l’unico depositario delle attenzioni di tutti al doverle condividere, non è facile.
Sono molti i segnali e i campanelli d’allarme che possono essere espressione di un sentimento di gelosia: atteggiamenti ostili, la regressione in alcune acquisizioni già consolidate, l’aggressività, i comportamenti distruttivi e l’eccessiva dipendenza.
Anche qui, è tutta una questione di insicurezza: il bambino ha paura di non essere amato e considerato al pari del nuovo arrivato. Ha bisogno di ancora più affetto e comprensione da parte nostra, che dovremo comunque sottolineare con fermezza quanto siano inaccettabili i suoi comportamenti.
A proposito di fermezza, cosa possiamo fare per affrontare tutti questi comportamenti difficili?
Non possiamo sommergere nostro figlio di divieti. Se tutto ciò che fa, è seguito da un NO, nessuno di questi sarà importante, non imparerà a distinguere ciò che è davvero imprescindibile da ciò che è meno rilevante. Selezioniamo solo poche cose da vietare, quelle essenziali, e su queste dichiariamo un NO deciso da mantenere anche durante i conflitti. Non sarà semplice sul momento ma alla lunga paga.
Spesso un NO è la manifestazione dell’incapacità di comunicare sensazioni.
Un bambino di due anni, infatti, non sa esprimere a parole le proprie emozioni. Siamo noi che dovremmo tradurre ciò che lui non sa comunicare: è rabbia? Paura? Delusione? Riconosciamole noi con lui e lui imparera a gestirle. Insegnamogli che un suo comportamento negativo ha un impatto anche sugli altri, critichiamo l’atteggiamento, non lui. Importantissimo, poi, fargli capire il valore del chiedere “scusa”. Se non riesce a parole, può farlo anche con un abbraccio, un bacino, una carezza e sciogliere così la tensione.
I bambini devono imparare a scegliere, per questo motivo è importante offrire loro sempre due alternative valide “bagno o doccia?”, così riduciamo i NO e aumentiamo la cooperazione.
I continui divieti lo frustrano, lasciamolo invece libero di sperimentare (nei limiti della sicurezza) cercando anche di non riporre troppe aspettative nei suoi confronti
I due anni sono un periodo complicato ma passeggero e, proprio perché è una fase fondamentale della crescita del bambino, è proprio lì che si gettano gran parte delle basi dell’educazione futura. Il nostro compito è quello di creare le condizioni più stimolanti, di prenderci cura di lui, di accompagnarlo nel processo di crescita, con pazienza e decisione.
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